Elena Capannoli

Ciao, mi chiamo Elena Capannoli e il mio rapporto con le moto e’ iniziato circa 26 anni fa. Verso i 19 anni iniziai a pensare che doveva essere bello girare in sella ad una moto, mi dava un gran senso di libertà, quindi con i primi risparmi decisi di comprarmela, con estrema disapprovazione dei miei genitori. Prima di allora non avevo mai avuto neanche il motorino, non sapevo nulla di moto e non conoscevo nessuno che ne avesse una, e per sceglierla iniziai a studiare le prove e le schede tecniche delle riviste di moto capendoci poco o niente, perché internet in quegli anni non esisteva. Poi il colpo di fulmine. Conosco un gruppo di motociclisti con cui inizio a uscire in moto, nascondendo il fatto che ancora avevo il foglio rosa, e mentre seguivo Massimo per Bocca Serriola, una bella strada tortuosa tra Umbria e Marche, in una curva scivolo a terra e distruggo tutte le carene del mio Kawasaki ZZR 250 appena comprato, che disastro. Il rovescio della medaglia e’ stato che quel motociclista e’ diventato il mio meccanico e mio marito, che mi supporta e mi sopporta da 25 anni. Un giorno per gioco mi iscrivo con un amico ad un concorso di Moto Sprint, (mi sembra si chiamasse pilota per un giorno) e la Ducati mi contatta per partecipare alle selezioni della Ducati Monster Cup presso il Circuito di Misano per fare una gara, io che fino a quel giorno avevo frequentato solo le tribune. Arrivata al circuito pensai di essere in un sogno, Marco Lucchinelli con una fila di 998 che mi aspettava ai box, non ci potevo credere….., fu una giornata indimenticabile. La selezione andò alla grande e mi guadagnai la partecipazione alla gara di Magione con Monster S4, box, meccanici, tuta, casco e “ombrellini” forniti da Ducati. Fu un’esperienza bellissima tanto che da quel giorno non ho piu’ voluto lasciare il mondo delle piste e delle gare.

Con il mio meccanico di fiducia Massimo al seguito, ho fatto il Trofeo SuperTwins con un Ducati SS750 del ‘90 comprata incidentata dal mitico Stensy, il concessionario Ducati di Incisa, color “giallo scuolabus Incisa”. Ma la mia moto era troppo “casalinga” per quel campionato di veri campioni e preparatori e passai al neonato Campionato Motocicliste, dove finalmente ho conosciuto tante appassionate come me, con alcune delle quali, sebbene ci vediamo poco e’ rimasto un rapporto indelebile. Il Campionato Motocicliste agli esordi era veramente unico, molte partecipavano con le proprie famiglie e amici e c’era chi addirittura gareggiava con la moto di tutti i giorni a cui smontava fari, specchietti e targa per poter entrare in pista. Era qualcosa di promozionale che avvicinava le titubanti appassionate alla pista, ma poi entrarono le case ufficiali e tutto divento’ piu’ complicato e costoso, moto sempre più potenti e preparate, team di professionisti a cui non poteva stare dietro chi come me lo faceva a livello amatoriale.

Visto il mio amore per le Ducati passai al Campionato Ducati Desmo Challenge, e sebbene gareggiare solo con gli uomini sia piu’ difficile non e’ meno divertente, anche perche’ gareggiavo anche insieme/contro mio marito Massimo.

Nel 2013 mi sono fermata giusto un attimo per mettere al mondo Andrea, sono ripartita nel Campionato Italiano Velocità Moto d’Epoca con un Morini 500 che era stato abbandonato sotto un olivo e mi sono presentata alla Ducati Speed Week a Pannonia (Ungheria) giusto in tempo prima dell’arrivo di Emma. Sono stati degli anni bellissimi, tanti appassionati di tutte le eta’ accomunati dalla voglia di passare un fine settimana insieme immersi nell’odore e nei fumi di benzina e olio. Questo clima meraviglioso ha avuto il suo culmine nel podio conquistato ad Imola dietro al campione Europeo ed al campione Italiano con un Ducati Pantah 500, che mio marito aveva preparato per queste gare. Successivamente, sono passata al Campionato Italiano Velocità Salita Epoca. Nonostante la professionalità e l’impegno profuso dagli organizzatori e da gente magnifica come Mauro Zecchi, vero cuore della specialità, rispetto alla pista, la strada e’ più pericolosa, se sbagli ci sono muretti, fossi e alberi ad aspettarti, ma e’ adrenalina pura che dura quei pochi minuti della salita che ti ripaga di tutte le fatiche del fine settimana passato in un posteggio o lungo la strada sotto il caldo asfissiante, il freddo o la pioggia incessante. L’aria che si respira e’ di veri appassionati di tutte le eta’, che senza moto non riescono a vivere, che si aiutano a vicenda se la moto ha qualche problema, perché e’ una gara prima di tutto contro il cronometro ed e’ la vera essenza delle gare di moto da dove tutto e’ iniziato.

Sono stata lusingata e felice alla richiesta della FMI Toscana di parlare di me, e faccio un grosso in bocca la lupo a Paola nel suo intento di promuovere e incentivare il motociclismo, che dovrebbe essere accessibile a tutti quelli che lo amano.

 

Elena Capannoli